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Centinaia di italiani e di politici hanno già risposto all’appello lanciato dal Forum perché l’aula del Senato introducesse nella legge delega sul fisco il principio del carico familiare. Nessuna richiesta di soldi, nessun onere per il bilancio dello Stato.
Un principio che era già contenuto negli emendamenti concordati con le associazioni familiari e presentati da tutti gli schieramenti in commissione (li avevano presentati i senatori Vacciano e Molinari, del Movimento 5 stelle; i senatori Favero, Pezzopane, Santini, del PD; il senatore Gasparri di Forza Italia; i senatori Dalla Zuanna, Romano e Di Biagio di Scelta civica). Eppure inspiegabilmente tra i vari emendamenti richiesti dalle famiglie proprio quello sui carichi familiari è stato cassato al momento della votazione. Forse è tutta colpa della fretta di chiudere. Fatto sta che la stessa fretta ha portato anche l’aula di Palazzo Madama ad approvare ieri sera il testo partorito dalla Commissione bruciando la raccolta di adesioni all’appello del Forum.
Quindi il carico familiare, nonostante l’accordo con le forze politiche, continua a d essere ignorato dalla legge. Il testo dovrà tornare alla Camera per l’approvazione definitiva, ma difficilmente i deputati troveranno spazio per introdurre nuove modifiche.
Però la legge è una legge delega, cioè un provvedimento che fissa alcuni criteri generali che il governo dovrà interpretare e rendere concreti nella riforma del sistema fiscale.
Per questo la raccolta di adesioni va avanti e porterà sui tavoli del governo i desideri delle famiglie italiane. E forse finalmente il riconoscimento del carico familiare uscirà dalle pagine della Costituzione per diventare concreta realtà.
Anche perché, grazie agli emendamenti che non sono stati travolti dalla fretta, il Forum entra tra le associazioni e le organizzazioni che con il ministero dell’Economia dovranno redigere un rapporto annuale sull’economia sommersa e sull’evasione fiscale e contributiva e scrivere un rapporto annuale sulle spese fiscali. In questo modo le famiglie potranno agire per una più equa ripartizione del carico fiscale.