I 500 MILIONI PER LE FAMIGLIE: TESORETTO DA VALORIZZARE.
ECCO COME
«Forse qualche buona notizia arriva, tra i vari e contrastanti annunci del presidente Renzi sulla legge di Stabilità che andrà oggi in Consiglio dei ministri» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum. «Con tutte le cautele del caso, è positiva la trasformazione del bonus in detrazioni; cambia poco, è vero ma la detrazione dà di sé un’immagine più stabile e dignitosa di un bonus, generosamente elargito dal governo e che per definizione oggi c’è e domani non c’è più.
«Ma positivo è soprattutto l’impegno ad un ulteriore stanziamento di 500 milioni da destinare alle detrazioni fiscali per le famiglie, secondo i carichi familiari.
«Il confronto tra questi 500 milioni “family friendly” e i 10 miliardi ancora riservati agli individui non è particolarmente confortante; ma è pur sempre un inizio,
che introduce un concetto di equità nei confronti, in particolare, dei nuclei monoreddito.
«Restiamo dell’idea che, a parità di fondi impegnati, la detrazione degli 80 euro poteva essere resa anch’essa “family friendly”, riducendo la detrazione a 50/60 euro per single e famiglie senza figli, mentre alle famiglie con figli, a quelle monoreddito o alle famiglie in particolari situazioni di difficoltà (incapienti, vedove, giovani famiglie) si potrebbe garantire la stessa riduzione base di 50/60 più altri 10/20 euro mensili per ogni figlio o familiare a carico. Dai nostri calcoli, così, modificando la destinazione di 10 miliardi (e non solo dei 500 milioni), ad un sigle si riconosce un beneficio fiscale annuo di 720 euro, mentre ad una famiglia con 6 persone a carico si può concedere un beneficio fiscale di 1.560 euro annui.
«Una differenza rilevante, capace di maggiore equità (e di proteggere meglio i minori dalla povertà), che però la manovra proposta non vuole attivare. C’è ancora tempo per ripensarci, però!
«Su questa e altre proposte siamo pronti a ragionare con tecnici e politici. Ma la priorità è che la misura, nella sua sostanza, riesca a superare l’approvazione del governo e del Parlamento, resistendo ai troppi franchi tiratori che non vogliono sostenere concretamente la famiglia.
«Ci pare peraltro ridicola – ma anche inaccettabile – l’ipotesi, molto dietrologica, che la contemporanea presentazione della legge di stabilità e della nuova proposta governativa sulle unioni civili possa nascere da una sorta di compensazione cerchiobottista tra soldi e valori fondanti l’identità pubblica della famiglia» conclude Belletti. «Affrontare il tema del rapporto tra diritti civili delle persone e la definizione giuridica della famiglia è doveroso e urgente, anche a fronte a tante fughe in avanti ideologiche e fuori dalle norme: ma nessuno scambio, tra l’art. 29 della Costituzione e un piatto di lenticchie.