FAMIGLIA E SCUOLA: #IMMISCHIATI ANCHE IN LIGURIA
Parte anche a genova #immischiatiascuola, la proposta del Forum per una presenza responsabile dei genitori nella scuola; ce ne parla il Presidente del Forum Provinciale di Genova, Cinzia Romitelli. Sabato 15 ottobre una variegata rappresentanza di persone desiderose di mettersi in gioco si sono ritrovate al “Quadrivium” a Genova.
Da dove il nome “immischiati”?
“La politica è una forma di carità, il cattolico ha il dovere di occuparsene, di immischiarsi in essa ma non per un tornaconto personale ma per la costruzione di un bene comune”.
Sono queste le parole che il papa ha rivolto agli studenti e agli insegnanti delle scuole dei gesuiti nel giugno 2013 , parole che non possiamo non sentire come rivolte ad ognuno di noi, ed a ognuna di quelle persone che un sabato mattina uggioso hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo per domandarsi cosa possono fare e come per “immischiarsi” nella scuola dei loro figli e perché può valere la pena farlo.
Perchè immischiarsi?
Viviamo in un momento storico particolare e difficile, nel quale le certezze antropologiche, la differenza tra il bene e il male, il senso del dovere e della responsabilità verso di se e verso gli altri non sono più universalmente riconosciuti come valori oggettivi, ma ognuno si costruisce propri valori, a volte anche prescindendo dal dato di realtà.
I nostri giovani sono spesso disorientati e disillusi e non riescono a trovare nel mondo degli adulti un punto di riferimento ma anzi, in nome di una malintesa libertà di ritrovano spesso lasciati soli a decidere cosa è meglio per loro e per questo alcuni si perdono, cercando risposte al vuoto che si trovano dentro e intorno, nella violenza o nelle droghe.
Possiamo parlare oggi di “emergenza educativa”?
L’emergenza educativa sta diventando la norma e non più un fatto occasionale, e noi adulti ne siamo i principali responsabili, dobbiamo prenderne coscienza.
Occorre ricostruire l’umano e per farlo non si può che partire dalla responsabilità personale di ognuno di noi.
Famiglia e Scuola sono i due pilastri fondamentali attraverso i quali è possibile la costruzione o meglio ricostruzione di quella umanità che è indispensabile per poter realizzare una Società diversa dove il Bene Comune sia al centro degli interessi e delle azioni degli individui e della politica, intesa secondo le parole di Papa Francesco, come forma di Carità.
Quale il ruolo della famiglia nell’educazione?
E’ la famiglia infatti il primo nucleo della società ed il primo luogo educativo, o diseducativo, che il bambino incontra sulla sua strada, e questa responsabilità la famiglia deve assumersela fino in fondo, non delegandola ad altri, che siano la scuola o i diversi ambiti con cui i figli entrano in contatto, ma anche con la consapevolezza di non poter svolgere pienamente questo compito educativo da sola.
Quale il ruolo della comunità nell’educazione?
Per educare un bambino ci vuole un villaggio, come ci ricorda sempre il Papa, citando un proverbio africano, e fino a agli anni 60/70 questo avveniva anche nella società italiana dove i rapporti famigliari e di vicinato erano più forti, i valori umani condivisi e dove le persone si sostenevano vicendevolmente anche nell’accudimento dei figli.
Come vedi la situazione che vivono oggi le famiglie nell’educazione dei figli?
Oggi le famiglie sono più fragili e sono spesso sole. Per questo è necessario ritrovare spazi di condivisione e di confronto tra le persone anche sulle questioni educative.
Uno di questi spazi, dove può diventare possibile ricostruire legami per il bene dei nostri figli, ma anche per noi stessi, se solo ci rendiamo disponibili ad uscire dal nostro isolamento personale, è proprio la Scuola.
Come la scuola può aiutare la famiglia?
E’ la scuola infatti il luogo dove i nostri figli passano più tempo che con noi, ed è nella scuola che avranno la possibilità di acquisire conoscenze che gli consentiranno di costruire il loro futuro, ma anche quello della nostra società. Ma la scuola è anche un luogo di educazione che non deve entrare in conflitto ma collaborare attivamente con le famiglie, perché la Famiglia resta comunque la prima responsabile dell’educazione dei figli e deve essere libera di poter scegliere quali valori trasmettere e con che modalità, anche attraverso la scelta della scuola in base al progetto formativo della stessa.
Quanto oggi, al di là degli slogan, è necessaria una “buona scuola”?
Una “buona scuola” è indispensabile per costruire una società migliore, ma perché esista una “buona scuola” non si può aspettare di avere una buona legge, che certo è utile, ma nessuna legge, buona o cattiva che sia, potrà mai sostituirsi alle persone che la realizzano. Se tutti coloro che costituiscono la realtà della scuola nella sua concretezza: dirigenti, insegnanti, personale non docente, genitori e alunni non ci metteranno il proprio impegno personale e la propria consapevolezza che non si può educare ed essere educati se non mettendo in gioco se stessi, ognuno per il proprio ruolo, una “buona Scuola” non esisterà mai.
Come l’incontro di sabato si inserisce in questa prospettiva? Chi ha aiutato la riflessione di chi ha partecipato?
L’incontro è stata un’ occasione per ridirsi perché famiglia e scuola devano imparare a dialogare in modo costruttivo, ma anche un primo passo concreto per aiutare i genitori che vogliono impegnarsi a non essere da soli e a capire come e dove questo dialogo può realizzarsi.
Quali sono gli strumenti e gli ambiti istituzionali dove i genitori possono portare il loro contributo, quali le tematiche nelle quali possono intervenire, lo abbiamo chiesto ad Alessandro Clavarino dirigente scolastico, a Nicoletta Chiarella insegnante di scuola superiore, a Anna Maria Panfili avvocato, Past presidente del Forum Ligure e già impegnata nei Consigli d’istituto del Colombo e prima nella Scuola paritaria di San Giuseppe, Barbara Nieddu rappresentante del Consiglio di classe del Deledda e nel Consiglio d’istituto allargato delle scuole paritarie delle Suore della Neve e presidente AGESC di Genova e a Maria Grazia Colombo, vice Presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Famigliari e Past President AGESC, che siamo stati felici di avere avuto con noi in questa occasione e che ci ha aiutato a capire meglio come le Associazioni Nazionali dei genitori possano sostenere concretamente la presenza dei genitori nelle scuole italiane statali e paritarie, favorendone l’incontro e la formazione, e come l’iniziativa #IMMISCHIATIASCUOLA possa essere non un momento fine a se stesso ma l’inizio di un lavoro, anche riproponendolo presso Scuole o Parrocchie disponibili ad accoglierlo.
Quale gli strumenti per mettere in rete?
I genitori che sono già impegnati, “immischiati” nelle scuole dei loro figli, o che si vorranno impegnare dopo questo incontro, , potranno mettersi in contatto e sostenersi insieme in questo lavoro, faticoso ma bello, soprattutto se fatto con la consapevolezza di non essere soli ma sostenuti da una rete di genitori che vivono gli stessi problemi in luoghi diversi, anche attraverso una piattaforma informatica www.scuola.immischiati.it, sulla quale sarà possibile accedere tramite iscrizione e dove si troveranno sussidi legislativi e la possibilità di porre domande e avere risposte o semplicemente condividere “buone pratiche”.
Chi non avesse potuto partecipare all’incontro ma desiderasse entrare in contatto ed accedere al sito può farne richiesta contattando Cinzia Romitelli forumfamigliegenova@gmail.com.